Anche i cani sono ansiosi?

Sì! E come noi hanno bisogno di un equilibrio corretto tra mente e corpo

🙌🏼 Beatrice Iezzi, laureata in Scienze Cinotecniche e esperta in educazione cinofila, ci parla del benessere psicologico dei cani, evidenziando che esso riflette un equilibrio tra la salute mentale e fisica

I disturbi psicologici nei cani, come depressione e ansia, possono essere simili a quelli umani, soprattutto perché l'influenza delle emozioni del proprietario è significativa e può riflettersi sul comportamento del cane.

Anche per i cani si parla di benessere psicologico proprio come per gli esseri umani? 🤔

Sì, si parla di benessere psicologico anche nel cane, come per tutti gli animali che condividono la vita con l'essere umano. Questo perché si ritiene che la vicinanza degli animali con noi, come i cani, possa aver contribuito all’insorgenza di problemi psicologici. D’altra parte tutti gli studi sono fatti sui cani che vivono con gli esseri umani e non si ha una controprova di cani che vivono liberi in natura: quindi non si sa se anche gli animali selvatici presentano disturbi psicologici o meno.

Il rapporto simbiotico tra noi e nostri cani, fantastico, ma controverso.

Negli ultimi anni, si è dato più spazio alla comprensione del cervello del cane perché, man mano che le conoscenze si evolvono, è fondamentale capire quanto un cane sia in grado di “fare”. Il cane è capace di fare molto, e conoscere il funzionamento del suo cervello è essenziale per garantire il suo benessere psicologico, che comprende insieme benessere fisico e mentale.

Quindi i cani hanno i nostri stessi problemi psicologici? Possono essere depressi o ansiosi?

Sì, i problemi psicologici del cane possono essere simili a quelli dell'uomo. Ad esempio, la depressione, l'ansia e il disturbo ossessivo compulsivo sono condizioni che possono colpire i cani proprio come noi.

Ad esempio, il comportamento di inseguire la propria coda può essere un segnale di disturbo ossessivo compulsivo, poiché quell’azione rilascia serotonina, l'ormone della felicità. Questi disturbi possono impattare la vita del cane fino al punto di smettere di mangiare, bere o fare altro se non ripetere quel comportamento: sebbene si dica che alcune razze siano più predisposte a questi disturbi, non ci sono prove scientifiche sufficienti per confermarlo. Tuttavia, i cani, come gli esseri umani, possono sviluppare una sorta di dipendenza da certi comportamenti, specialmente se questi comportamenti fungono da cuscinetto nelle situazioni particolarmente stressanti.

Anche il mordersi la coda continuamente può essere sintomo di un disturbo.

Le cause dietro il disturbo ossessivo compulsivo sono ancora poco conosciute, in parte perché questo disturbo spesso non viene diagnosticato e trattato. Si pensa possa avere delle connotazioni genetiche. Altro fattore da tenere in considerazione è l’ormone della serotonina e le B-endorfine che nel momento in cui vengono rilasciate danno al soggetto una sensazione di piacere durante l’emissione del comportamento.

La composizione di serotonina e cortisolo.

Ad esempio, il gioco con il laser, che era molto popolare, è da evitare poiché può stimolare e provocare disturbi ossessivo compulsivi nei cani: questo tipo di gioco può diventare un'ossessione per il soggetto, che tende a ripetere il comportamento proprio perché lo trova piacevole. I disturbi comportamentali nei cani sono collegati agli ormoni prodotti dal corpo: ad esempio, l'ansia è legata a una mancanza di serotonina e a un eccesso di cortisolo, l'ormone dello stress.

Online trovate app per proiettare il laser, non le scaricate! 😅

Idealmente, il cane dovrebbe essere in grado di riportarsi a uno stato di equilibrio, ma questo non è sempre possibile, soprattutto a causa dell'influenza proprio di noi esseri umani.

Ma i cani possono avere la cosiddetta “ansia positiva”: tipo quella prima di un esame all’università? O prima di un appuntamento?

No! Nei cani non possiamo parlare di ansia positiva come negli esseri umani. Quando si parla di ansia nei cani, ci riferiamo già a uno stato problematico, come può essere la nota ansia da separazione. In questi casi, l'ansia non ha aspetti positivi e indica che il cane ha già accumulato un'elevata quantità di cortisolo.

L'ansia da separazione è molto diffusa tra i cani adottati durante il COVID.

Dall’altro lato la paura è una reazione normale a qualcosa di nuovo o sconosciuto, come un cane che vede un passeggino per la prima volta e si spaventa. La paura è una risposta evolutiva e naturale, mentre la fobia e l'ansia, invece, sono stati più gravi. La fobia si manifesta quando un cane ha una reazione estrema e persistente verso un oggetto o una situazione, come può essere una bicicletta, e non riesce a calmarsi. L'ansia è quando il cane anticipa un evento che potrebbe causare paura. In entrambi i casi, il cane può sperimentare attacchi di panico e reazioni estreme

Tante volte dietro un comportamento aggressivo si nascondono paure, ansia o fobie.

I cani attraversano un periodo di paura durante il loro sviluppo, specialmente quando passano dall'età adolescenziale. Durante questo periodo, gli ormoni come estrogeno e testosterone aumentano, e il cane può diventare più spaventato rispetto a prima. Questo è un periodo evolutivo in cui il cane inizia a staccarsi dalla madre e ad affrontare le situazioni da solo.

Una mamma con i suoi cuccioli. Le esperienze della madre durante la gravidanza possono influenzare il comportamento del cane.

Studi hanno dimostrato che i cuccioli possono acquisire preferenze o avversioni basate sulle esperienze della madre, come il tipo di cibo che la madre mangia o la sua esposizione a certi stimoli. Questi fattori possono essere trasmessi geneticamente e influenzare il comportamento del cane.

Anche il contesto di vita ha un impatto significativo sul comportamento del cane. Per esempio, i cani che vivono in ambienti ben curati e sicuri, come un allevamento o una casa amorevole, mostrano comportamenti diversi rispetto ai cani che hanno vissuto in condizioni difficili, come in canile.

Le esperienze di vita e l'ambiente in cui un cane cresce influenzano profondamente il suo comportamento e il suo benessere psicologico.

Ma se io sto affrontando un periodo di stress e ansia, anche il mio cane potrebbe rispondere assumendo il mio stesso stato psicologico?

L'umore e le azioni del proprietario possono avere un impatto diretto sul comportamento del cane. Ad esempio, se un proprietario litiga in casa, il cane può diventare ansioso e nascondersi. Allo stesso modo, cambiamenti significativi come traslochi o cambiamenti nella routine possono causare stress e comportamenti inusuali, come scappare. Questi comportamenti non sono necessariamente casuali, ma possono riflettere una risposta del cane agli stress ambientali e alle emozioni del proprietario.

I cani reagiscono alle nostre emozioni.

I cani percepiscono le emozioni umane attraverso segnali chimici, non perché siano esseri mistici, ma perché le emozioni emettono odori e segnali chimici che i cani possono rilevare. Come riescono a percepire tumori, COVID e attacchi di panico, i cani possono percepire anche le emozioni umane. Alcuni cani sono più ansiosi e sensibili, mentre altri possono essere più imperturbabili. La capacità di un cane di gestire le emozioni e gli stimoli negativi varia a seconda della sua tempra e del suo temperamento.

Le nostre emozioni hanno un odore.

La tempra e il temperamento si riferiscono alla capacità di un cane di sopportare stimoli esterni e negativi. Queste caratteristiche sono importanti per i cani che lavorano in ambiti stressanti, come i cani d'assistenza o i cani guida per i non vedenti: la capacità di un cane di gestire lo stress e le situazioni difficili è fondamentale per questo ruolo.

È importante che il proprietario mantenga la calma per aiutare il cane a gestire le sue emozioni e a comportarsi in modo equilibrato.

Un proprietario ansioso è più probabile che abbia un cane con problemi comportamentali rispetto a un proprietario tranquillo. Un cane può riflettere l'ansia del suo proprietario, mostrando comportamenti problematici come l'aggressività o l'evitamento.

Come si può gestire un cane con problemi comportamentali? E che ruolo ha il professionista cinofilo in questo tipo di situazioni?

Per gestire un cane con problemi comportamentali, è cruciale rimanere calmi e non trasmettere ansia o agitazione: il cane risponde meglio quando il proprietario è sereno e controllato.

Inoltre, la prevenzione è importante, specialmente nei cuccioli, per evitare che i problemi comportamentali diventino gravi. Lavorare con il cane per affrontare le sue paure e reazioni in modo proattivo può aiutare a prevenire l'abbandono, che sfortunatamente è spesso legato a problemi comportamentali.

È essenziale prevenire futuri disturbi comportamentali del cane lavorando insieme fin da subito nel creare un rapporto di fiducia.

Gli educatori cinofili che lavorano in centri di riabilitazione, come quello dell'ASL, svolgono un ruolo fondamentale nel trattare i cani con problemi comportamentali. Studiano le reazioni dei cani e lavorano per modificarle attraverso tecniche di addestramento e gestione del comportamento. In alcuni casi, come negli Stati Uniti, esiste l'eutanasia comportamentale richiesta dai proprietari, se il cane viene considerato pericoloso. In Italia, questa pratica è meno comune, ma esiste.

È importante notare che la valutazione di un cane come pericoloso può variare a seconda del contesto e delle competenze di chi lavora con i cani.

Inoltre, le caratteristiche razziali dei cani non dovrebbero essere considerate come un difetto assoluto, ma come aspetti che possono variare a seconda del cane individuale e del suo addestramento. Il comportamento di un cane può variare notevolmente in base alla razza e all'educazione: alcune razze possono avere tratti che li rendono più adatti a certi lavori, mentre altre razze possono avere caratteristiche diverse.

È importante considerare il cane come individuo e non giudicarlo solo in base alla sua razza! Le esperienze di vita e l'addestramento influiscono notevolmente sul comportamento del cane.

Quali sono i disturbi comportamentali più comuni e fraintesi nei cani? E come dovrebbe il proprietario affrontare questi problemi?

I disturbi comportamentali più comuni e fraintesi nei cani includono: l'aggressività e l'ansia da separazione. L'aggressività è spesso causata da paura piuttosto che da un comportamento intrinsecamente aggressivo.

L'ansia da separazione, specialmente aumentata dopo il COVID, è diventata un problema molto diffuso.

È importante riconoscere i segnali premonitori di tali disturbi e non interpretare erroneamente comportamenti come il morso. Il comportamento ansioso di un proprietario può aggravare i disturbi comportamentali del cane e di conseguenza rispecchiando l'ansia del suo proprietario, può portare a innumeroveli problemi.

È fondamentale che i proprietari riconoscano questi effetti e lavorino per affrontarli, magari attraverso un percorso di rieducazione.

Un proprietario dovrebbe evitare di reagire con ansia o frustrazione: è invece essenziale comprendere i segnali che il cane invia e lavorare con lui per affrontare le sue paure in modo sistematico.

E da professionista, quali sono le difficoltà che incontri con i cani che presentano problemi comportamentali?

Alcuni cani mostrano segni di paura e ansia che richiedono un'interpretazione corretta per poter applicare tecniche di riabilitazione efficaci. Spesso noi professionisti affrontiamo il peso delle situazioni in cui i proprietari di cani esprimono la “necessità” di voler sopprimere il cane se i problemi non vengono risolti.

Molti cani arrivano con comportamenti problematici che sono fraintesi o mal gestiti dai loro proprietari.

È una situazione difficile e stressante, poiché porta a una grande pressione per risolvere i problemi comportamentali del cane. È importante lavorare sistematicamente per aiutare il cane, anche se ci si sente responsabili per il benessere dell’animale, ma spesso non bastano. La connessione emotiva con i cani che lavoro e il mio impegno per il loro benessere rimangono una parte cruciale del mio lavoro.

I cani spesso mostrano un comportamento migliore in un ambiente ben gestito, rispetto a quello che avrebbero a casa, poiché sono trattati con metodi appropriati e hanno opportunità di socializzazione e addestramento.

Ad esempio, quando i cani sono messi in pensione, la loro gestione corretta può fare una grande differenza nel loro comportamento. In una pensione che accetta qualsiasi tipo di cane, è fondamentale adottare un approccio educativo e rieducativo.

Fare informazione e divulgazione è cruciale per migliorare la comprensione e la gestione dei cani. Creare un network di professionisti formati e condividere informazioni accurate aiuta a contrastare messaggi errati e disinformazione nel settore. È importante diffondere conoscenze basate su dati e studi scientifici per educare sia i professionisti che i proprietari di cani. 

Infatti basta guardare Instagram per trovare molti professionisti del settore che si professano GURU dell’educazione cinofila.

Alcune figure nel settore cinofilo promuovono messaggi fuorvianti e dannosi attraverso un marketing efficace. Questi individui possono attrarre molti clienti con messaggi semplicistici e non scientifici, come ad esempio: l'idea che le pettorine causino aggressività nei cani. Questo tipo di marketing è problematico perché sfrutta l'ignoranza delle persone e distorce la realtà, impedendo una corretta comprensione e gestione dei problemi comportamentali nei cani.

Il marketing e i fuffa-guru sono presenti anche nel mondo della cinofilia.

La comunicazione errata nella cinofilia può attirare persone che non sono disposte a investire tempo ed energia per informarsi adeguatamente e trovare soluzioni ai loro problemi. Questo accade perché è effettivamente affrontare un percorso educativo con il proprio cane è difficile e impegnativo: formarsi e acquisire competenze in termini canini è una via lunga e talvolta dolorosa.

Molti preferiscono soluzioni facili e immediate, ignorando l'importanza di un approfondimento serio e sempre specifico.

Non esiste un metodo universale che funzioni per tutti i cani, il vero lavoro consiste nell'applicare le proprie conoscenze e capacità per comprendere e gestire il cane.

Cosa implica un percorso educativo con un cane e come può essere impegnativo?

Un percorso educativo con un cane è impegnativo e richiede di mettere in discussione anche i propri comportamenti.

Ad esempio, usare il cane come "palliativo" per il proprio stato emotivo può causare stress all'animale. È importante essere consapevoli dei propri errori e lavorare su di essi per migliorare il benessere del cane.

Io stessa ho affrontato le mie sfide personali riconoscendo gli errori che ho fatto e cercando di migliorare attraverso un percorso formativo e pratico. Ho dovuto accettare che alcuni problemi derivavano dalla mia mancanza di esperienza iniziale e che era essenziale mettersi in discussione e crescere per diventare prima di tutto una proprietaria migliore e poi una professionista ancora più consapevole. 

Mettersi in discussione e continuare a imparare sono fondamentali per migliorare: la relazione uomo-cane e la crescita personale richiedono una continua riflessione e aggiornamento. È essenziale accettare che i propri approcci potrebbero non essere perfetti: il mio cane ha giocato un ruolo cruciale nel mio processo di crescita e formazione.

È importante procedere gradualmente e rispettare i tempi del cane.

All'inizio, ho commesso errori che hanno avuto un impatto su di lui. Col tempo, ho imparato a comprendere meglio le sue esigenze e a gestirlo in modo più efficace, riconoscendo e affrontando le mie debolezze. Migliorare la relazione con un cane che ha paura del contatto fisico è una sfida significativa. Per alcuni cani, il contatto fisico può essere essenziale per rassicurazione e comfort, mentre inizialmente potrebbe essere vissuto come una fonte di paura.

In conclusione

Il benessere psicologico dei cani è essenziale quanto la loro salute fisica e richiede un equilibrio delicato tra mente e corpo.

Come sottolinea Beatrice Iezzi, comprendere e gestire i disturbi comportamentali nei cani richiede competenza, empatia e una formazione continua. Investire nella conoscenza e nella cura dei nostri amici a quattro zampe non solo migliora la loro vita, ma arricchisce anche il nostro legame con loro.

Ecco Beatrice ❤️

Se desideri approfondire queste tematiche e migliorare il rapporto con il tuo cane, segui il nostro blog per ulteriori consigli e risorse e considera di rivolgerti a un professionista cinofilo per una guida personalizzata.

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